Il sentiero delle Batterie di Camogli


La Liguria per me è una particolarmente cara, da poco ho fatto un escursione che mi ha particolarmente colpito per la sua bellezza: il sentiero delle Batterie di Camogli che porta fino a Portofino.
                    
  
In una giornata prettamente autunnale ho percorso questo sentiero, a dir poco affascinante, in quanto vi sono degli scorci panoramici molto belli.


                                      
L’escursione si può intraprendere in qualunque stagione, però io vi consiglio di farla preferibilmente in primavera, inizio estate o come vi dicevo in autunno, quando il caldo non è ancora così afoso da lasciare senza fiato e la verde vegetazione mediterranea sprigiona al meglio tutti i suoi profumi e i suoi colori.


Tenendo presente la difficoltà del percorso, è consigliabile affrontarlo con scarpe adatte, possibilmente da trekking; io uso scarponi da montagna, tengono bene il piede e preservano le caviglie,  perché in qualche tratto è molto impegnativo, un altra cosa da  non dimenticare e che consiglio spassionatamente è di portare con voi sempre una buona scorta di acqua visto che lungo il percorso non ci sono fontane alle quali dissetarsi.


Il Sentiero delle Batterie, come vi dicevo, è tra le più belle escursioni che si possono fare in Liguria, ed è uno dei tanti numerosi itinerari che attraversano il Parco di Portofino, con i suoi panorami sul mare, le case tradizionali e gli oliveti tipici del promontorio del parco.


Il sentiero comincia dal sagrato della chiesa parrocchiale di San Rocco; vi si può giungere direttamente in auto, raggiungendo Ruta di Camogli e parcheggiando nel piazzale antistante la sbarra che impedisce l’accesso ai non residenti, ma io preferisco il treno che comodamente ferma a Camogli.





Da li si imbocca via del Boschetto, lo stretto viale che costeggia il torrente Gentile accanto alla caserma dei Carabinieri, da qui si segue la vecchia mulattiera che sale a scalini.



Sul sentiero si vedono uliveti, la collina che sovrasta Camogli, verdissima ed alti muri che celano ville secolari, fino a che si arriva proprio sotto il sagrato della chiesa, son circa 180 metri di dislivello per 900 gradini, li ho contati :).



Dal sagrato della chiesa si prende la stradina che costeggia il mare e da cui diparte anche la scalinata che scende a Punta Chiappa: il sentiero è molto bello, panoramico, la vista si allarga su tutto il Golfo Paradiso e si è fortunati si vede il golfo di Genova, lungo la costa si può vedere la tonnara, e quello che più mi piace fotografare:  le barche da pesca che sono ormeggiate.



Lungo il percorso si attraversa la vegetazione che alterna ulivi,  lecci (detto anche elce, una quercia sempreverdi, molto longeva, può raggiungere i mille anni),  carpini neri, appartenenti alla famiglia delle betulacee, si trovano nelle zone più umide e ombreggiate e pini d’Aleppo li troviamo sui crinali che digradano verso il mare.














E’ una meraviglia, ti inebria e ti rende viva, in un tutt’uno con la natura circostante, e se pur ho fatto questa escursione in una giornata quasi piovigginosa, il panorama è stato più che meritevole di essere visto.




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