Un giro a Camogli per la 66° edizione della “Sagra del Pesce”


Camogli  è uno di quei borghi preziosi che mi sono  particolarmente cari.

Incastonato tra il mare blu e il verde del Monte Portofino, che svetta impervio sul Golfo Paradiso, Camogli  è un  gioiello di cui l’Italia e la Liguria non può che vantarsi, un luogo in cui mi perdo per la «troppa» bellezza ogni volta che vado.


Quindi sabato pomeriggio parto, “destinazione  Camogli",  per vedere la 66° edizione della Sagra del Pesce. 


Mentre sono sul treno guardo fuori dal finestrino e tantissimi ricordi mi tornano in mente; sono già stata a  questa sagra paesana tantissimi anni fa, ed ancora ragazza,  rimasi colpita dalla grande folla, dalla padella gigantesca, dal profumo di pesce fritto che permeava il paese e dalla tantissima confusione.


Arrivo intorno alle 16.00, scendo dal treno e mi inoltro nel borgo.
Lungo la strada, per l’occasione, vi è anche durante tutto il fine settimana, un bel mercato con tante bancarelle cariche di merce ben esposta, poste una in fila all’altra fino al fondo della via, da curiosare mentre si passeggia verso il porticciolo.


Arrivata al porticciolo, non posso che iniziare a scattare foto; i colori ed il mare fanno da padroni, fino a quando, girovagando, mi inoltro sotto i portici che  portano alla piazza centrale, nella quale l'attenzione viene immediatamente attirata da una grossa impalcatura.


La struttura è fissata al fondale del porticciolo,  al centro di essa un gigantesco padellone dal diametro all’incirca di quasi quattro metri con un manico di sei metri. 


Giro tutto intorno alla piazza, guardo il manico che spunta fuori dalla stessa struttura; mi avvicino alla padella, che al momento  è vuota,  ma domani sarà utilizzata per una abbondante frittura popolare, grazie ai tanti volontari che lavoreranno tutto il giorno. 



La porzione della frittura di pesce viene venduta ad una modica cifra di soli 6 euro ed insieme ad essa viene dato un piatto ricordo dell'evento e il capellino dello sponsor.


Continuo il mio vagare alla scoperta di  Camogli che è invasa anche da tanti bei giovanissimi marinari, che sorvegliano egregiamente le strade, ma soprattutto la spiaggia dove vi sono ubicate due costruzioni in legno che questa sera prenderanno fuoco per un bellissimo falò. 


La mia visita continua  salendo la scala che porta alla Basilica Santa  Assunta che è aperta ai turisti come anche  il  Castello della Dragonara, dalle cui mura si può ammirare la costa sottostante.



Solo verso le 20:00 mi accorgo che è ora di cena,  cerco un locale dove mangiare ma è tutto esaurito, come lo è anche per il dormire; mentre passeggio e continuo la mia ricerca, noto un bel ristorante suggestivo, dall’ambiente caldo,  ottimo  per chi vuole fare una cenetta molto romantica con il suo lui o la sua lei; si chiama “La Grotta”, è stato ricavato dalla ristrutturazione di un vecchio locale; ma a Camogli  vi sono parecchi altri bei posti molto carini dove poter cenare con una vista spettacolare, affacciati direttamente sul mare.



Mi siedo e aspetto l’imbrunire sulla panchina di una bella terrazza che si affaccia sul mare, al momento poco affollata, e lì posiziono il cavalletto, in modo da “prenotare” il posto prima che vi sia la ressa.


Voglio fotografare al meglio i fuochi pirotecnici e la processione, e questo mi sembra il posto giusto!


La terrazza poco dopo le 21:00 viene completamente invasa da tanti fotografi ma soprattutto da turisti accorsi per vedere i fuochi d’artificio, i falò e  la processione che inizia verso le 21:30;


l’effigie del Santo San Fortunato viene trasportata per il tutto il  paese insieme ai Cristi di Camogli, seguita dai fedeli e dalla banda musicale.



Del Santo Fortunato si narra che era un legionario romano convertito al Cristianesimo ed ucciso nel circo dai suoi stessi commilitoni, la cui salma arrivò a Camogli dietro le pressioni del parroco Pellegrino De Negri, confessore di Clemente XI. 


Sono quasi le 23:30, avverto la stanchezza, quando si odono tre razzi che vengono sparati su nel cielo, avvisano l’inizio della accensione dei fuochi pirotecnici.



Il mare improvvisamente si incendia,  la chiesa si illumina grazie ad un razzo “colomba” che parte da sotto il mare. 


Inizia così uno spettacolo che non avevo mai visto, che lascia tutti a bocca aperta  dallo stupore, sapevo della bravura degli artificieri,  ma non credevo una cosa così sbalorditiva ed entusiasmante. 


Vengono accesi anche i due enormi falò,  costruiti uno sulla spiaggia della Basilica e uno davanti alla Rotonda, preparati dai quartieri del Porto e del Pinetto



che fanno a gara per aggiudicarsi lo scettro di chi riuscirà ad inventarsi quello più lungo e spettacolare.


Così si ha un esplosione di colori tra il cielo  che risplende per le tante stelle filanti colorate, che cadono  in mare e lo illuminano, mentre la chiesa, illuminata di artifizi e luci, si colora ora di verde ora di blu, rosso o giallo. 
Un tripudio di ammirazione e gioia regna tra i presenti, che acclamano per quanto è bello questo spettacolo.


Termina così la mia  bella serata, riprendo un treno speciale disposto per l’occasione che mi porta a casa, l’indomani sarò nuovamente a Camogli per la Sagra del Pesce.
Unica nota dolente la mancanza di un treno che porti nel Ponente, il treno straordinario arriva a Genova Brignole e lì si ferma, lasciando la gente ad arrangiarsi con taxi o altri mezzi.











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Testo e Foto  :   Ivana Motto

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