I 13 Laghi e la Leggenda del Lago dell'Uomo - Ghigo di Prali



La Valle Germanasca, una meraviglia di cui mi ne sono innamorata; negli articoli precedenti vi ho condotto al Lago di Bout Du Col, un percorso affascinante e facile per tutti; un’altra escursione è stata quella dal Lago Verde al Rifugio Severino Bessone

Trovi il link qui di seguito 
Oggi vi presento un’altra escursione, sempre nella stessa Valle, il giro dell’Altopiano dei 13 Laghi.


Per comodità ho preso la seggiovia da Ghigo di Prali (1.490 m) grazie alla quale si arriva, nel giro di 20 minuti, su fino al Pian Alpet (2.250 m) facendo una breve tappa alla Capannina; questo rifugio è situato tra le due seggiovie ed offre un impagabile vista terrazzata.





Il panorama quando si arriva su è eccezionale, una vista magnifica delle nostre Alpi, prati, laghi e boschi. 

Lasciata la seggiovia si scende per il sentiero  denominato “I laghi e le antiche leggende”. 


In un’area di alcune migliaia di metri quadrati, si contano tredici laghetti dall’acqua cristallina: Primo, dell’Uomo, Drajo, Verde, Gemelli e Ramella,  denominato anche dei Cannoni. 





Mi incuriosisce un cartello posizionato al Lago dell’Uomo, che racconta una leggenda


LA LEGGENDA DEL LAGO DELL’UOMO

Un tempo da queste parti abitava un ricco signore, padrone di quasi tutte le terre del circondario. Rimasto vedovo, viveva con la sua figliola, Olga, la quale gli ricordava la moglie perduta in giovinezza. Quando Olga giunse in età da marito, si presentarono diversi pretendenti: ai primi il ricco signore aveva risposto semplicemente di no, che la figliola era troppo giovane... Ma ormai doveva accasarla. Non si decideva: una preoccupazione lo tormentava ogni giorno di più. Che la sua figliola finisse nelle mani di un avido cacciatore di dote. Alla fine prese la sua decisione: avrebbe concesso la mano di Olga al giovane che fosse riuscito ad attraversare il lago che si trovava di fronte alla sua casa. Era un’impresa rischiosa, che solo un giovane coraggioso e veramente innamorato avrebbe potuto tentare. Per un po’ di tempo nessuno si presentò, poi qualcuno arrivò, ma visto il lago ritornò precipitosamente a valle. In seguito qualcuno tentò l’impresa, a nuoto, a cavallo, ma senza risultati positivi. Una mattina di settembre arrivò un giovane di Pragelato con un montone, un po’ brutto ma di dimensioni straordinarie. Si diresse subito dal padre della ragazza e gli chiese di tentare la prova a cavallo di quell’animale. Il ricco signore, seppur diffidente, acconsentì. Il cavaliere salì in groppa alla sua atipica cavalcatura e partì. In breve tempo raggiunse, tra l’incredulità dei presenti, il centro del lago, poi tra gli applausi di tutti prese terra dall’altra parte. Preso dall’entusiasmo e non sentendosi appagato da quell’impresa, ripartì per attraversare nuovamente quella distesa d’acqua gelida più volte. Il montone cercò di puntare i piedi, ma alla fine, tra il silenzio generale di tutti, ripartì. Durante la settima traversata, poco dopo aver raggiunto il centro del lago, non riuscì a continuare: l’acqua fredda l’aveva bloccato. Annaspò ferocemente, poi sprofondò con il suo cavaliere nel fondo di quelle acque. La bella Olga guardò a lungo piangendo il giovane scomparso e decise di non sposarsi più. Da quel giorno passò la sua vita sulle rive del lago a cercare sul fondo il volto di un giovane che era morto per lei.








Piccola nota: Un tempo i laghi erano tredici, ma oggi, alcuni di essi sono oramai scomparsi.






Mi trovate anche su 

Pagina di Facebook: 


Twitter : @IvanaMotto_Cleo 

e su Instagram : Ivana_cleo



© Copyright Tutti i diritti sono riservati.

Commenti

Posta un commento

Post più popolari