Le mille facce del food writing _ 3 Ediz. Festival Giornalismo Alimentare



Ed eccomi qui pronta per partecipare alla  Terza Edizione del Festival del Giornalismo Alimentare  che quest’anno si tenuta presso il Centro Congressi di Torino Incontra dal 22 al 24 febbraio  2018; la manifestazione ha trattato argomenti importanti e delicati relativi ad un tema più che attuale:   Il Mangiare bene per stare Bene.

Tre giorni ricchi di argomenti che ruotano al tema del Cibo, come la sicurezza alimentare, il valore reale del Made in Italy, l’emergenza idrica, la mafia nella ristorazione, la politica alimentare,  temi d’attualità ed anche con approfondimenti scientifici,  proposte e dibattiti, su un argomento così importante   Cibo=Salute.




Sono così arrivata giovedì, intorno alle 18.00 in una sala gremita di giornalisti, comunicatori, foodblogger, aziende, istituzioni, uffici stampa, medici alimentaristi e influencer italiani.

L’argomento trattato indicato nel Panel “Le mille facce del food writing” .

Guardo la mia locandina e vi è scritto : “L’informazione e la narrazione del cibo passano dalla recensione del giornalismo di brand, fino alla fotografia, attraverso figure professionali sempre più complete”.


Intervengono al dibattito Rosalba Graglia del Gambero Rosso Carlo Spinelli Dr Gourmeta, food writer, Federico Francesco Ferrero, critico enogastronomico della Stampa, Stefano Labate, Giornalista freelance, Paolo Massobrio, Critico enogastronomico Golosaria, Silvia Landi, Vincitrice Food sustairability media award; modera il dibattito su questo tema la Alessandra Comazzi, presidente Associazione Stampa, critico Tv La Stampa.


Dottor Ferrero


Nomi grossi ed altisonanti, per un tema delicato come lo è il cibo.


Ascolto con interesse, in quel momento ha la parola il critico enogastronomico il Dottor Ferrero, media il dibattito Alessandra Comazzi  e si  parla sull’influenza della comunicazione.


Asserisce : “Come si fa oggi l’informazione non va bene, manca la corretta informazione, i tanti giornalisti,  a tanti  food blogger, e fotografi, tutti intenti  nel solo promuovere  un brand,  un marchio, scordando di sensibilizzare i ristoratori nel ricercare la qualità del prodotto, nella materia prima”.

Denuncia: “Spesso il mio lavoro mi porta a pranzare e cenare fuori, ed osservo i clienti, la maggior parte di loro,  non gusta più il piatto che ha davanti fumante, sono tutti intenti nel fotografarlo, per poi condividerlo subito dopo nei vari Social, e si sa’ che  mangiare un piatto freddo che dovrebbe esser mangiato caldo, cambia totalmente il gusto.

Ben difatti le nonne o le nostre mamme ci dicevano: Mangia che diventa freddo!”


Aggiunge: “Bisogna cambiare rotta e sensibilizzare; questo deve essere il Vs. lavoro”, rivolgendosi ai giornalisti in sala  “Voi siete le figure che devono aiutare i tanti ristoratori nel ricercare la qualità ed moderare la quantità di cibo spazzatura.

Spesso volentieri vado a cena fuori, i  ristoratori hanno completamente dimenticato la vera importanza della qualità del cibo, il buon cibo ha un costo alto, per questo se si vuole  mangiare bene ahimè bisogna spendere ed anche a casa bisogna fare lo stesso discorso”.


Questa frase mi ha dato da riflettere, pensando alle tante famiglie italiane che negli ultimi tempi hanno grosse difficoltà economiche, ai nostri poveri pensionati che sono costretti a rovistare nei bidoni della spazzatura, alcuni di loro fanno la fila davanti al Super-mercato ed attendono quando gettano la roba nel container… sono scene a cui ho assistito e che fanno male.

Il buon cibo se lo possono permettere oggi giorno famiglie che hanno ancora un lavoro e un certo reddito, ma tutti gli altri si affannano a portare un piatto in tavola.

Stefano Labate

Prosegue il dibattito e prende la parola Stefano Labate, giornalista freelance,  con l’affermazione che  il mestiere di giornalista sta cambiando. Si pensava che il Web avrebbe dato una svolta ed aiutato a risolvere la forte crisi del settore editoriale, ma non è così.
Lui stesso è rimasto senza lavoro ed ha dovuto adeguarsi ed ha cambiato modo di pensare e di agire ottenendo oggi  un certo successo.

La maggioranza dei giornalisti, oggi, sono liberi professionisti che non vengono più assunti dagli editori per via della forte crisi della vendita della carta, per cui vendono le proprie collaborazioni a clienti che hanno bisogno di comunicatori in grado di raggiungere il pubblico.
Così i freelance (oggi il 65% dei giornalisti) insieme ai blogger, sono sempre alla ricerca di nuovi lavori.
Dalle testate web fino ai siti delle aziende che hanno la necessità,  non solo di offrire una vetrina dei loro prodotti, ma che devono anche comunicare verso l’esterno le “loro” notizie.


Si tratta di lavori che mescolano il giornalismo puro al lavoro di ufficio stampa e di Pr.

Questa è l’attuale situazione che vive oggi giorno questo settore lavorativo, che pur lavorando, si sta dimenticando tra le cose principali da divulgare, la necessità di  mangiare  del buon cibo.




Foto e Testo:  Ivana Motto Cleo 

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Twitter : @IvanaMotto_Cleo  e su Instagram : Ivana_cleo

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