Festival Giornalismo Alimentare: Progetto Baril8
Tra i tanti eventi organizzati dal Festival del Giornalismo Alimentare ho scelto di partecipare a quello sull’innovazione dei filari; il tour proponeva di visitare le colline dell’Astigiano da Castelnuovo Don Bosco sino ad Albugnano, un piccolo borgo denominato “il balcone del Monferrato”, per poi far tappa alla Cantina Terre dei Santi, dove veniva svelato il Progetto Baril8, nuova tecnologia innovativa per ridurre gli sprechi e introdurre nuovi modelli di viticoltura circolare.
Pronta per una nuova avventura, sabato 25 febbraio mi trovai all’ora concordata davanti a Porta Susa, dove un pulman attendeva il nostro arrivo.
Tantissimi giornalisti erano presenti, tutti desiderosi di sapere di quale progetto si parlasse.
Man mano che ci inoltravamo verso la nostra destinazione, le colline si presentarono in bella mostra, una vista invernale con i filari spogli ma ben disposti in fila, un sole che faceva capolino e le nubi diradare.
Nel pulman i giornalisti parlavano fra di loro, chiedendosi che cosa si andava a vedere, termini tecnici ed informative iniziavano a circolare.
Ed eccoci alla Cantina Terre dei Santi; in una sala predisposta vidi sopra un tavolo un barile con un pannello solare, presi posto in prima fila, e da li a poco iniziò la conferenza.
Prese la parola il Dott. Beltramo che spiegò : Il progetto si propone di realizzare un modello replicabile di “Agricoltura circolare”, attraverso l’ideazione e la sperimentazione di tecnologie e sistemi gestionali propri della “Agricoltura di precisione”, con requisiti di modularità, accessibilità e sostenibilità ambientale ed economica.
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Prof. Riccardo Beltramo |
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Attualmente l’applicazione e prevista per le produzioni viti-vinicole, al fine di mettere a punto modelli innovativi di viticoltura circolare per produzioni di qualità tracciate, territoriali e sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico.
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L’obiettivo primario è avere una
filiera chiusa ed innovativa nel settore vitivinicolo, grazie ad una rete di
imprese ed enti di ricerca per realizzare, allo scopo di valutare la qualità
nel vigneto, monitorare parametri ambientali e gestionali volti a produrre vini
di qualità tracciata e utilizzare le uve anche per la produzione di alimenti
funzionali quali succhi, confetture, olio di vinacciolo e latri prodotti
nutraceutici.
Proseguì con il dire che si prevede inoltre la
valorizzazione delle materie seconde e dei prodotti di scarto della produzione
per l’ottenimento di frazioni naturali ad elevate attività biologiche,
utilizzabili nel settore alimentare, cosmetico, fitoterapico, agronomico, oltre
che dei materiali innovativi. Lo sfruttamento integrato permette di proporre
come fase finale l’utilizzo delle materie esauste per la produzione di energia
sostenibile.
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Prof.ssa Annalisa Romani |
Per questo progetto così importante, per documentare ed informare, l’intervista fu anche ripresa dalla Rai che mandò in onda sul TG3 Piemonte la sera stessa.
Conclusa l’illustrazione del progetto ci portarono in cantina dove le grosse botti contenevano il vino della Cantina Sociale e li ci servirono del buon vino che precedette un buonissimo pranzo presso la Agri-Cascina Ca’ Mariuccia di Albugnano (AT).
Terminammo con un giro turistico presso l’Abbazia di Vezzolano, che non avevo mai visitato, e, guardando quei luoghi a me fino ad ora sconosciuti, mi sono promessa di ritornarci prossimamente per documentare meglio e dare merito di tanta bellezza.
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