I Carri di Sanremo
Vince l'edizione 2016 di Sanremo in Fiore il Comune di Taggia |
La giornata è iniziata presto, alle 5.30 ero già sveglia.
Dopo una doccia veloce, mi sono recata in stazione per prendere il treno con destinazione San Remo per vedere la sfilata dei carri fioriti e fare un bel servizio fotografico.
In treno mi sedetti, lo scompartimento era quasi vuoto
ma in un paio di fermate si riempì.
Chiacchierai con delle belle signore che, durante le due ore di viaggio, mi raccontarono la loro vita.
Una di loro nel salutarmi mi invitò ad andarla a trovare
per vedere la sua collezione di bambole antiche, la lasciai salutandola con la
promessa che ci saremmo risentite per accordarci.
Sul treno ad Imperia salì una bella ragazza snella e dai lineamenti fini, si sedette poco più avanti di me, era la più giovane dello scompartimento.
Arrivati alla stazione di Sanremo scendemmo
entrambe e ci trovammo a fare la stessa strada, mi chiesi dove dove
andasse una donna tanto bella.
Aveva un passo spedito e i suoi tacchetti facevano tic
tac sulla strada.
Proseguendo la seguivo e, curiosa, cercavo di
trovare un modo per conversare con lei, dopo un bel po’ di sorpassi a
vicenda ad un semaforo capitò l’occasione.
Le detti del tu come ad una vecchia amica dicendo: che
dici se passiamo ci investono? Lei rise e mi rispose: Passiamo!! Iniziò
così la nostra conversazione.
Mi raccontò che era una giornalista della Rai in servizio
per l’evento dei Carri, io a mia volta le raccontai che ero una
fotografa e che volevo realizzare un servizio per il mio blog ed era
la prima volta che andavo a Sanremo.
Si mostrò molto gentile e, molto gentilmente, mi indico quali fossero secondo lei le postazioni migliori visto che non possedevo un pass per entrare sotto in Tribuna come gli altri reporter.
La salutai e le augurai buon lavoro.
Continuai la strada da sola lungo il corso che portava verso il centro.
I carri che si preparavano alla sfilata, la banda
iniziava a suonare, poco più in la le majorette provavano le loro figure e la
folla iniziava ad accalcarsi contro le recinzioni.
Il percorso era tutto chiuso bloccato, ed iniziai a
pensare a come potevo agirare il problema della recinzione.
Volevo portare il mio servizio a casa come una vera professionista, ma che fare ero sprovvista di pass e non mi avrebbero fatto entrare senza quello.
Per cui inscenai una telefonata con il mio direttore e parlando ad alta voce davanti ad un sorvegliante iniziai a dire:
Buongiorno Dottore sono Ivana, sono qui a Sanremo sono appena arrivata, ma ascolti la Daniela non mi ha fornito del pass. Feci una pausa come se dall’altra parte mi rispondesse qualcuno. Spostai il telefono dall’orecchio come se qualcuno mi urlasse dentro ed alzando gli occhi al cielo, assicurandomi che il sorvegliante mi guardasse esternai: ok stia tranquillo avrà le sue 800 foto come da contratto, farò il possibile! Pausa e proseguii: Ora la devo lasciare e mi metto al lavoro, d’accordo, buongiorno.
Guardai il sorvegliante che era lì davanti a me e mi
guardava.
Con premeditazione aprii lo zaino e presi la mia macchina
fotografica e guardai la folla.
Sconcertata mi rivolsi a lui, cavoli come faccio mi aiuti
o il direttore del giornale mi ucciderà questa sera se non porto un buon
servizio.
Lui rispose ho sentito la sua telefonata, gli feci vedere
il mio bigliettino da visita e lui aprì la recinzione, ed eccomi li
dall’altra parte.
Lo ringraziai tantissimo e così inizio la mia avventura
da fotoreporter a tutti gli effetti.
Iniziai a scattare foto, andando su e giù per il
percorso dei carri e con professionalità richiedevo l’attenzione delle belle
ragazze a posare.
Dopo gli scatti lasciavo a loro il mio bigliettino così potevano contattarmi per ricevere le loro foto.
A un certo punto del percorso un sorvegliante mi chiese
il pass, andai nel panico, feci finta di cercare nelle tasche il pass, ma tirai
fuori il mio bigliettino da visita e con disperazione e farfugliando qualcosa
contro un'inesistente segretaria, dissi guardi sono con quella ragazza della
Rai, la giornalista poco più avanti impegnata con il cameraman mi vide e mi
saluto con un cenno ed un ok, e così i sorveglianti mi lasciarono andare.
Mi avvicinai a lei e la ringraziai.
Continuai a scattare, l’adrenalina era al massimo, mi
guardai intorno, stanca di fotografare sempre le stesse inquadrature,
in fondo della via… laggiù la Tribuna.
Il cervello inizio a ragionare… e una vocina dentro di me
disse OSA, OSA.
Andai nel piazzale della tribuna sotto i palchi numerosi
poliziotti che sorvegliavano la folla.
Posai lo zaino in bella vista davanti a loro e per terra
lo apri, tirai fuori il pezzo acquistato pochi giorni prima, il
teleobiettivo 100/400. Con quello in macchina era più facile che mi
scambiassero per un fotografo professionista e con calma e attenzione cambiai
quello che avevo in macchina.
Rimisi lo zaino in spalla e iniziai a scattare le mie
foto con un po’ di titubanza e un certo timore , in fin dei conti ero un'
infiltrata, se venivo scoperta addio al mio servizio.
Mi feci forza, e affiancandomi agli altri fotografi che
erano li cercai di intrattenere un rapporto professionale, parlando della luce
e dei problemi di esposimetro.
Verso
le 11.30 inizio la diretta della Rai Linea Verde con i suoi conduttori Daniela
Ferolla e Patrizio Roversi.
Ero al settimo cielo.
Dovendo cambiare obiettivo mi misi vicino ad un
cameraman che inizio a chiamarmi dicendo : Signora Signora
Io terrorizzata: Si adesso me ne vado con un dire che mi
strozzava in gola e lui: No no,non ha capito! può fotografare anche da li…
Per cui ripresi con immensa felicità il mio servizio..
esplosi con un : Che belle!
Il fotografo che avevo a fianco mi disse: quella lì vieni è la più bella..
Iniziai così scattare le foto per una buona mezz’ora con lui.
rammarico dovetti lasciare Sanremo per tornare a casa, ma in
bellissima giornata da fotoreporter da ricordare.
Che giornata memorabile ! E foto bellissime il carro con il topo e il gatto è il mio preferito
RispondiEliminaChe giornata memorabile ! E foto bellissime il carro con il topo e il gatto è il mio preferito
RispondiElimina