Roberta Colombero La Margara Transumante
Roberta Colombero |
Un fine settimana ricco di eventi, questo è stato quello che si appena concluso a Saluzzo nella bella provincia di Cuneo, organizzato dall’Associazione Regionale Allevatori del Piemonte in collaborazione con A.N.A.Bo.Ra.PI. (Associazione Nazionale Allevatori Bovini Razza Piemontese), e l’A.RE.MA. Associazione Regionale Margari, con la Fondazione Amleto Bertoni di Saluzzo.
Vari e ricchi intrattenimenti, si sono tenuti nei due giorni del 10/11 giugno nell’ambito della manifestazione della “Meat Parade 2 Edizione” con una formula completamente rinnovata, con lo scopo di voler promuovere e dare visibilità e risalto alle tradizioni del territorio Saluzzese.
Durante questo evento si sono susseguiti convegni, musica, degustazioni guidate; erano presenti anche bancarelle e stand gastronomici che presentavano delle eccellenti preparazioni dei prodotti del territorio; non poteva inoltre mancare una “rappresentanza” della razza bovina Fassona (Piemontese).
Meat Parade - Saluzzo |
(Nda : Vacca è il corretto termine zootecnico per indicare il bovino da latte)
Detti animali provengono da una Azienda Colombero Giulio, rinomata sia per il prodotto che, anzi, soprattutto per la cura che pone nella cura della sua mandria; in questa azienda infatti non si limitano a perseguire il “benessere animale” allo scopo di migliorare la produttività e la qualità ma hanno un rapporto molto stretto con i loro animali che appare simile addirittura a quello che noi “cittadini” abbiamo con i nostri animali da compagnia.
Incontrarla è sempre una sorpresa; la giovane allevatrice, una ragazza molto bella, delicata e traboccante energia di 28 anni che sembra una pastorella dei quadri elegiaci, porta avanti con orgoglio, per la 3^ generazione, una tradizione antica: il lavoro del Margaro.
Insieme alla sua famiglia con l’aiuto di alcuni lavoranti ed amici, tra i quali brilla la sua grande amica ed omonima Roberta Valletti (Robertina), alleva con amore e dedizione 200 vacche d’alpeggio; scopro, inoltre con stupore che, grazie alta capacità professionale riconosciuta, le giungono studenti a fare stage anche dalla Francia, infatti è presente nello staff che accompagna i suoi animali anche una studentessa francese della Scuola Liceo Agrario di Ressins.
La sua azienda, in effetti è stata una delle prime ad aver aderito al progetto di “Fattorie Osella”, azienda leader del settore, che è la prima azienda casearia in Italia ad aver concluso un programma strutturato di valutazione del benessere animale conforme al Protocollo del Centro di Riferimento Nazionale del Benessere Animale (CReNBA) dell’Istituto Zooprofilattico di Brescia e ad avere l’idoneità alla certificazione del benessere animale del 100% degli allevamenti che conferiscono il latte.
Il suo è un lavoro duro, la osservo mentre lo svolge, pulendo e sistemando i recinti ed alimentando gli animali, portati in esposizione per questo evento, e sistemati sotto le arcate dei portici del cortile della Caserma Musso.
Mi avvicino alla recinzione e vedo un vitellino, Roberta si avvicina e mi racconta:
“Ti piace? E’ nato due mesi fa, adesso lo laviamo e poi così potrà poppare tranquillamente”.
Nel frattempo che lei mi parla, il vitellino le si avvicina spingendola con la testa, lei gli prende il muso e lo accarezza amorevolmente.
Mentre guardo questa scena, Roberta ride felice e io la trovo una donna meravigliosa!
Girovagando nel cortile scorgo anche, qualche box più in la, un grande toro.
Lei entra nella sua recinzione, saltando in stile olio cuore con una agilità di una gazzella, ed inizia ad occuparsi anche di lui: paglia, acqua fresca e dei cereali, dopo di che mi dice:
"Vieni entra!"
"Vieni entra!"
La guardo basita, e le chiedo : “Ma sei sicura?”
Ride e mi risponde : “Si vieni, tranquilla non ti farà niente”.
Un po’ titubante entro nel recinto del toro e mi dice:
“Prova a toccarlo!”
La guardo stralunata.
“Si toccalo! senti qui, senti sotto la pancia..
le senti le fascie muscolari?”
Allungo la mano e sotto il palmo sento la muscolatura dell’animale, al tocco è duro, è possente.
Il toro è imponente, maestoso, è una bestia stupenda, ne ho un po’ timore, mi sembra così strano vederlo tanto mansueto.
Riprende il suo lavoro, e mentre il toro mangia tranquillo, gli sistema il suo giaciglio provvisorio con della paglia nuova.
Mi avvicino e lei nel mentre mi racconta:
“Sai per me, non ci sono feste comandate; non ci sono vacanze per chi come me fa questo lavoro.
La sveglia alla mattina è alle 5:00 e si finisce intorno alle 22:00”
aggiunge: “Però ti da anche tante belle soddisfazioni”.
La guardo ha gli occhi che gli brillano di gioia.
Prosegue nel dire:
“Le mie Ragazze a breve andranno al pascolo in montagna, in Val Maira a 2.200 mt. sopra Marmora in prov. di Cuneo, partiamo alla fine di giugno e ci rimangono fino alla fine di settembre.
Saranno libere le mie signorine (così le chiama Lei) di mangiare l’erba tutto il giorno, i prati, i fiori di montagna; questo per ottenere un latte migliore da offrire al Consumatore, un formaggio di ottima qualità sia dal punto del sapore che organolettico.
Le nostre Mucchine vengono munte tutte rigorosamente a mano, è un bel lavoro che ti porta via tanto tempo, questo però, favorisce il benessere dell’animale che non viene stressato con la mungitura meccanizzata.
Mentre mi parla guardo i suoi animali, presenti nelle varie categorie: vitello, manza, vacca, vitellino e il toro che sono stati scelti dagli organizzatori, perché oltre ad essere dei bellissimi animali, sono anche mansueti ed abituati al contatto con le persone, è evidente che non sono animali tenuti in “batteria”.
Questa vetrina permette veramente ai tanti visitatori, accorsi per l’evento, di ammirare alcuni tra i migliori esemplari della razza Piemontese.
Dopo una breve pausa per il pranzo, il pomeriggio prosegue con la degustazione di formaggi, che sono presentati dalla stessa che tra i suoi titoli può vantare anche quello di assaggiatore ONAF Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori.
Tra i formaggi presentati da quelli freschi a quelli stagionati, come il Formaggio Nostrale d’Alpe, in abbinamento con i migliori vini delle Langhe.
Gli spettatori presenti, hanno visto in prima persona, come si ottiene dai 50 lt di latte appena munto una forma da 5 Kg.
Il procedimento sembra semplice visto fare da chi lo fa da sempre, ma non è così, bisogna fare attenzione alla temperatura che non deve superare i 35 gradi, dopo si include il caglio e con un attrezzo apposta, si gira spezzando lentamente la cagliatura, e poi c’è la magia della mano e dell’occhio dell’esperto.
Il Prof. Tallone Guido |
Penso che la vita dura che conduce in Alpe o in fattoria sia resa sopportabile, anzi gradevole ed entusiasmante dalla sua grande passione, dall’amore smisurato per i suoi Animali e la Natura, che le permettono di affrontare le fatiche, l’isolamento, la solitudine in alta quota, le difficoltà ed il tempo non sempre favorevole, il suo progetto la sfida di offrire ai propri consumatori un prodotto di eccellenza e qualità senza rinunziare alle tradizioni ed al benessere dei suoi animali; in effetti questo è ciò che traspare dalle sue parole, dal suo comportamento, il fulcro dei suoi pensieri è il provvedere per le sue vacche il massimo benessere fisico e mentale, garantendogli la possibilità di vivere nel modo più naturale possibile.
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